Archive for ottobre, 2018


Nadia Terranova con “Addio fantasmi” (Einaudi), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)

In streaming e in podcast su RADIO POLIS

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e postproduzione: Federico Marin

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Ospite della puntata: la scrittrice Nadia Terranova con cui abbiamo discusso del suo nuovo romanzo “Addio fantasmi” (Einaudi).

Come nasce il rapporto di Nadia Terranova con la scrittura e con la lettura? Come sono stati i suoi inizi? Quali, i suoi punti di riferimento letterari? Nadia Terranova è più una scrittrice “estemporanea” (che scrive nei momenti in cui si sente più ispirata) o “metodica”? Come nasce questo suo nuovo romanzo, “Addio fantasmi”? Che tipo di donna è Ida, la protagonista della storia? E che tipo di conseguenze ha avuto sulla vita di Ida la scomparsa del padre? Che tipo di rapporto si è venuto a creare con la madre? Che ruolo hanno i ricordi all’interno della storia? Che differenza c’è tra scrivere storie per ragazzi e scrivere un romanzo come “Addio Fantasmi”?

Questo e tanto altro abbiamo chiesto a Nadia Terranova nel corso della puntata

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Il libro

Copertina del libro Addio fantasmi di Nadia TerranovaIda è appena sbarcata a Messina, la sua città natale: la madre l’ha richiamata in vista della ristrutturazione dell’appartamento di famiglia, che vuole mettere in vendita. Circondata di nuovo dagli oggetti di sempre, di fronte ai quali deve scegliere cosa tenere e cosa buttare, è costretta a fare i conti con il trauma che l’ha segnata quando era solo una ragazzina. Ventitre anni prima suo padre è scomparso. Non è morto: semplicemente una mattina è andato via e non è piú tornato. Sulla mancanza di quel padre si sono imperniati i silenzi feroci con la madre, il senso di un’identità fondata sull’anomalia, persino il rapporto con il marito, salvezza e naufragio insieme. Specchiandosi nell’assenza del corpo paterno, Ida è diventata donna nel dominio della paura e nel sospetto verso ogni forma di desiderio. Ma ora che la casa d’infanzia la assedia con i suoi fantasmi, lei deve trovare un modo per spezzare il sortilegio e far uscire il padre di scena.

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Nadia Terranova (Messina, 1978) vive a Roma. Per Einaudi Stile Libero ha scritto il romanzo Gli anni al contrario (2015, vincitore di numerosi premi tra cui il Bagutta Opera Prima, il Brancati e l’americano The Bridge Book Award) e Addio fantasmi (2018). Ha scritto anche diversi libri per ragazzi, tra cui Bruno il bambino che imparò a volare (Orecchio Acerbo 2012) e Casca il mondo (Mondadori 2016), È tradotta in francese, spagnolo, polacco, lituano. Collabora con «la Repubblica» e altre testate.

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e post produzione: Federico Marin

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La colonna sonora della puntata: “I Still Haven’t Found What I’m Looking For” degli U2; “Arabian song” di Franco Battiato; “I will follow” degli U2.

 

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Paolo Giordano con “Divorare il cielo” (Einaudi), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)

In streaming e in podcast su RADIO POLIS

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e postproduzione: Federico Marin

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Ospite della puntata: lo scrittore Paolo Giordano con cui abbiamo discusso del suo nuovo romanzo “Divorare il cielo” (Einaudi).

La scheda del libro
Le estati a Speziale per Teresa non passano mai. Giornate infinite a guardare la nonna che legge gialli e suo padre, lontano dall’ufficio e dalla moglie, che torna a essere misterioso e vitale come la Puglia in cui è nato. Poi un giorno li vede. Sono «quelli della masseria», molte leggende li accompagnano, vivono in una specie di comune, non vanno a scuola ma sanno moltissime cose. Credono in Dio, nella terra, nella reincarnazione. Tre fratelli ma non di sangue, ciascuno con un padre manchevole, inestricabilmente legati l’uno all’altro, carichi di bramosia per quello che non hanno mai avuto. A poco a poco, per Teresa, quell’angolo di campagna diventa l’unico posto al mondo. Il posto in cui c’è Bern. Il loro è un amore estivo, eppure totale. Il desiderio li guida e li stravolge, il corpo è il veicolo fragile e forte della loro violenta aspirazione al cielo. Perché Bern ha un’inquietudine che Teresa non conosce, un modo tutto suo di appropriarsi delle cose: deve inghiottirle intere. La campagna pugliese è il teatro di questa storia che attraversa vent’anni e quattro vite. I giorni passati insieme a coltivare quella terra rossa, curare gli ulivi, sgusciare montagne di mandorle, un anno dopo l’altro, fino a quando Teresa rimarrà la sola a farlo. Perché il giro delle stagioni è un potente ciclo esistenziale, e la masseria il centro esatto dell’universo.

Paolo Giordano è nato a Torino nel 1982. È autore di quattro romanzi: La solitudine dei numeri primi (Mondadori 2008, Premio Strega e Premio Campiello Opera Prima), Il corpo umano (Mondadori 2012), Il nero e l’argento (Einaudi 2014) e Divorare il cielo (Einaudi 2018). Ha scritto per il teatro (Galois e Fine pena: ora) e collabora con il «Corriere della Sera».

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regia e post produzione: Federico Marin

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La colonna sonora della puntata: “I Don’t Know”, “Come On To Me” e “Confidante” di Paul McCartney (dall’album “Egypt Station”, 2008)

 

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Filippo La Porta con “Il bene e gli altri. Dante e un’etica per il nuovo millennio” (Bompiani), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)

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regia e postproduzione: Federico Marin

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Ospite della puntata: il saggista e critico letterario Filippo La Porta, con cui abbiamo discusso del suo nuovo libro intitolato “Il bene e gli altri. Dante e un’etica per il nuovo millennio” (Bompiani).

Nella seconda parte della puntata abbiamo proseguito la chiacchierata offrendo qualche anticipazione sul nuovo libro di La Porta che uscirà a novembre: “Disorganici. Una galleria novecentesca di maestri involontari” (Storia e Letteratura edizioni).

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La scheda di “Il bene e gli altri”
Copertina Il bene e gli altriCome educare oggi un giovane, immerso in una cultura che ignora l’umanesimo e i tradizionali veicoli del sapere? In che modo riformulare i dilemmi dell’etica dopo che gli dei hanno abbandonato i nostri cieli? L”’inattuale” Dante – uomo del Medioevo e abitante di un universo ancora stabile – può darci indicazioni preziose attraverso l’ausilio involontario di Simone Weil. La filosofa francese ha scritto: ”E’ bene ciò che dà maggiore realtà agli esseri e alle cose, male ciò che gliela toglie”. Alla luce di questa intuizione La Porta individua l’idea morale all’origine della ”Commedia”, dove i sette peccati capitali tolgono tutti realtà al prossimo. Così Dante può aiutarci a ridefinire un’etica che non consiste in imperativi categorici ma che ci permette di far esistere il mondo, nella sua inviolabile, corposa, mutevole alterità. E che ci chiede di ”ascoltare” gli altri proprio al fine di farli esistere, e di far esistere così anche noi.

Filippo La Porta, critico letterario 37 e saggista, collabora a quotidiani e riviste, tra cui il “Domenicale” del “Sole 24 ORE” e “Il Messaggero”. Tra i suoi libri ricordiamo La nuova narrativa italiana (1995), Non c’è problema. Divagazioni morali su modi di dire e frasi fatte (1997), Maestri irregolari. Una lezione per il nostro presente (2007), Meno letteratura, per favore (2010), Pasolini (2012), Poesia come esperienza. Una formazione nei versi (2013) e Roma è una bugia (2014). Per Bompiani ha pubblicato Dizionario della critica militante (con Giuseppe Leonelli, 2007) e Indaffarati (2016).

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e post produzione: Federico Marin

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La colonna sonora della puntata: “Take Five” di Dave Brubeck; Giant Steps” di John Coltrane; ” Freddie Freeloader” di Miles Davis.

 

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